| Lemma | onomatopea |
|---|---|
| Categoria grammaticale | N |
| Lingua | italiano |
| Sigla | Whitney (1876) |
| Titolo | La vita e lo sviluppo del linguaggio |
| Sinonimi | |
| Rinvii | |
| Traduzioni | |
| Citazioni | Più frequenti di parole cosiffatte [gas], che han vita ed avvenire solo per un colpo fortunato, son quelle in cui s'è fatto all'ingrosso il tentativo di imitare i suoni della natura […] Tali parole le chiamiamo onomatopee, cioè fabbricazioni di nomi, perché i Greci così dicevano: essi non concepivano altro modo di produzione di nuovo materiale linguistico tranne una tale imitazione. (pp. 152-153) Fu ufficio dell'onomatopea il fornire, col più facile metodo possibile, i mezzi per vicendevolmente intendersi tra gli uomini; naturalmente poi, quanto più agevole si andò facendo il fornirsi di tali mezzi con altro metodo, come la differenziazione, e la nuova applicazione, dei segni già esistenti, tanto più si andò disusando il metodo primitivo; e restò d'allora in poi, in disuso, sebbene non mai interamente. (p. 356) […] la teoria dell'imitazione […] s'appoggia, in parte, sul fatto innegabile che anche nella lingua più recente v'è un considerevole elemento onomatopeico, e che in ogni epoca s'è veramente ottenuto con l'onomatopea novello materiale linguistico: così l'onomatopea è elevata al grado di vera causa, attestata da un fatto che ci sta sott'occhio […]. (p. 355-356) |