Ogni singolo linguaggio ha […] la sua peculiare ossatura di stabilite distinzioni, i suoi tipi e le sue forme di pensiero, entro le quali, per l'essere umano che impara quel linguaggio come sua "lingua materna" è 'gettato' il contenuto e il prodotto della sua mente, il suo tesoro d'impressioni, comunque acquistate, la sua esperienza e conoscenza del mondo. Questo è ciò che alcune volte si chiama la "forma interna" del linguaggio: il tipo e il getto del pensiero, quasi incastrato questo nel corpo della espressione. Ma viene come il risultato dell'influenza esterna; è una conseguenza del processo con cui l'individuo si appropria il corpo stesso dell'espressione; non già un prodotto delle forze interne di lui nel loro operare libero e senza direzione; è qualcosa di imposto dal di fuori. (p. 25)
- Whitney (1876), Pag.