Lemma | analogia |
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Categoria grammaticale | N |
Lingua | italiano |
Sigla | Whitney (1876) |
Titolo | La vita e lo sviluppo del linguaggio |
Sinonimi | |
Rinvii | |
Traduzioni | |
Citazioni | […] ogni individuo sente in fondo la dominante forza degli stessi motivi che reggono le menti dei suoi compagni. Egli stesso non inclina […] ad abbandonare le abitudini stabilite dalla favella, e scappare per la tangente, per qualche nuovo e strano modo di espressione. Ogni cosa nel linguaggio va per analogia, ciò che un linguaggio è abituato a fare, può fare, ma niente altro […]. (p.185) […] per un pezzo v'è stato nella favella inglese una tendenza a manomettere tali verbi [verbi che appartengono alla coniugazione forte] abbandonandone la flessione irregolarmente varia, e riducendoli conformemente alla classe, più numerosa, di quelli della così detta coniugazion "regolare", come 'love' 'loved' [...] Il processo è affatto analogo a quello che ha voltato 'ear' in 'ears'; cioè dire la prevalente analogia è stata estesa fin ad includervi casi anteriormente trattati come eccezionali. (p. 44) […] Grandi classi di nomi sono maschili o femminili, vuoi per analogia poetica, cioè perché le loro qualità distintive appaiono, dietro una stima fatta con l'immaginazione, eguali a quelle dell'uno o dell'altro sesso degli animali più nobili, in ispecie dell'uomo; vuoi per analogia grammaticale, cioè per modo di formazione analogo a quello di parole di genere già stabilito. (p. 251) Ogni traslato che mai riuscì a designare felicemente qualche atto o rapporto non sensibile, dianzi innominato, riposò sopra una previa percezione di analogia tra l'una cosa e l'altra […]. (p. 173) Posciaché il frutto può diventare verde quando non è ancora maturo, 'verde'(‘green’) diviene sinonimo di immaturo […] Dopo, in dizione meno elegante, è di nuovo torto a significare "immaturo, perché non versato nelle vie del mondo". Tali trasferimenti di parole ad altri usi siamo soliti chiamarli figurati; perché poggiano sopra una analogia osservata tra le cose, ma generalmente così distante, subbiettiva, fantastica, da poterla difficilmente riguardare come sufficiente a formare una classe connessa. (p. 108) La forza dell'analogia è infatti delle più potenti in tutta la storia del linguaggio: come fa intere classi di forme, così è in grado di cambiarne i limiti rispettivi. (p. 94) |