[…] la conformità nel materiale delle diverse lingue, se è in tal misura e di tal specie, da oltrepassare quel che si potrebbe credere effetto del caso o dell'imprestito, è spiegabile sol quando si attribuisca all'essersi parallelamente su diverse vie tramandata la stessa favella originaria, e tramandata in modo da essersi mantenuti una parte degli usi originari, ed altre parti invece modificate e soppresse […]. (p. 218-219) - Whitney (1876) Ogni ombra di differenza tra la nuova favella e l'antica, o nella via dell'alterazione o in quella dell'aggiunzione, ha la sua separata origine, cominciando nell'uso degl'individui, e quindi dilatandosi e cercando quella più larga accettazione che sola vale a farne il linguaggio […]. (p. 189) - Whitney (1876) Nessuno può definire, nel senso proprio di questa parola, un linguaggio; perché questo è una grande istituzione concreta, un assieme di usi prevalenti in una certa società, e può soltanto essere additato e descritto. (p. 192) - Whitney (1876) […] le parole sono messe fuori dell'uso, e così fuor della vita, dal venire in uso che fanno altre parole che significano lo stesso, e che per qualche causa, definibile, o no che sia, guadagnano il favore popolare e soppiantano i loro antecessori. (p. 127) - Whitney (1876) Egli è […] nella natura di una parola l'aver i suoi usi e le sue applicazioni figurate né più né meno come le letterali; noi ereditiamo il nostro vocabolario in quella condizione […] usiamo ogni parola come l'abbiamo imparata, lasciando al lessicografo di ricondurre le ramificazioni alla sorgente del significato primitivo od etimologico. (pp. 110-111) - Whitney (1876)
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