Citazioni |
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[…] egli [fanciullo] non coglie tanto presto l'idea che un certo accozzo di suoni appartenga ad una data cosa e la rappresenti; vi stenta un po’ più di quel che, in età più inoltrata, stenterà a cogliere l'idea che una serie di caratteri scritti rappresenti una parola. (p. 13) - Whitney (1876) […] dell'infinità di distinti suoni che [la voce] può produrre, solo una frazione, dai dodici ai quindici, bastano ad un linguaggio; e nell'esser preferiti questi suoni o quelli non v'è nulla che caratterizzi la razza, o che meni ad una distinzione etnologica […] Dei tanti suoni possibili, son capitati a scegliersi quei tali, ecco tutto; beninteso furono prescelti i suoni più comodi a formarsi e i meglio distinti l'un dall'altro. (p. 351) - Whitney (1876) […] le "corde vocali" sono atte ad essere strette insieme nel mezzo del passaggio, e tese così che la corrente d'aria che passa le metta in vibrazione; e questa vibrazione, comunicata all'aria, si riporta ai nostri orecchi come suono. (p. 76) - Whitney (1876) […] ciò che universalmente si verifica tra lingue aventi relazioni tra loro: i loro suoni, nelle parole corrispondenti, non sono punto sempre identici; son diversi, piuttosto, ma diversi di una differenza costante: vi esiste tra loro un rapporto fisso, sebbene non sia di identità. Per cui il primo punto a cui comparando due lingue bisogna badare è questo: quali suoni, vocalici o consonantici, nell'uno, rispondano a quali suoni nell'altro. (pp. 72-73) - Whitney (1876) Nulla è più frequente di ciò, che un linguaggio prenda avversione; per dir così, a qualche particolar suono o classi di suoni, e che se ne liberi convertendolo in qualcos'altro. (p. 91) - Whitney (1876) Un suono passa in un altro che gli è fisicamente vicino, che è, vale a dire, prodotto dagli stessi organi, o almeno in maniera alquanto consimile; e il movimento di transizione segue una direzione generale, o se no è regolato da cause speciali. (pp. 75-76) - Whitney (1876)
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