[…] quei nomi cangianti [pronomi] applicati alle persone a seconda che esse sieno quelle che parlano, o quelle a cui si parla o di cui si parla […]. (p. 16) - Whitney (1876) Come a duplice significato ed applicazione van soggette le radici verbali, dando cioè luogo al verbo ed al nome, così pare si sdoppino pure le radici dimostrative, dando luogo al pronome ed all'avverbio. (p. 253) - Whitney (1876) In parecchie lingue, i segni di parentela sono bensì più cospicui nei pronomi, ma se ne vedono anche in tutto il resto dell'edifizio linguistico. Ma che i soli pronomi, o i pronomi principalmete provino la parentela, non c'è esempio. (p. 308) - Whitney (1876) La flessione nominale fu partecipata anche dai pronomi, in tutte le varietà del caso, del numero e del genere. (p. 252) - Whitney (1876) I pronomi [...] sono una classe di parole in cui è anche meno (se possibile) ammissibile il sospetto dell'imprestito da lingua a lingua […]. (p. 210) - Whitney (1876)
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