Citazioni |
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[…] l'individuo impara il suo linguaggio, appropriandosi i segni parlati, di cui questo consta, a forza di imitarli come li sente dalle labbra degli altri, e plasmando i suoi concetti in conformità con essi. (p. 37) - Whitney (1876) Il campo dell'imitazione non è punto circoscritto alle cose sonore, occorrenti in natura, sebbene sieno queste più direttamente e agevolmente oggetto della riproduzione significativa. Di che fatta essa sia, si può vedere in parte dalle parole onomatopeiche che sussistono nelle lingua a noi note. Vi è un uso figurato della imitazione, mercé cui i movimenti rapidi o lenti, recisi o ripetuti, possono significarsi con combinazioni di suoni, le quali facciano sullo spirito, mediante l'orecchio, un'impressione analoga a quella che quei movimenti vi fanno mediante l'occhio. (p. 354) - Whitney (1876) […] l'uomo è certamente un animale imitativo, si può ben dirlo; ma non in modo istintivo e meccanico; è imitativo, perché ha la capacità di osservare e di valutare ciò che egli vede, negli altri animali o nella natura, e di riprodurlo imitativamente, checché poi ne ricavi, sia spasso, o diletto estetico, o comunicazione di pensieri. È imitatore come è artista; questo non è che un più elevato svolgimento di quello. (p. 353) - Whitney (1876)
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