Citazioni |
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[…] l'articolazione fonetica è dappertutto divenuta il principal mezzo di espressione, e ha così moltiplicato i suoi espedienti, che l'enfasi, e tanto più il gesto, son ridotti all'ufficio di soltanto aiutare l'efficacia di ciò che è profferito. E quanto più bassa è la condizione intellettuale di chi parla o di colui a cui si parla, tanto più indispensabile è l'aggiungervi l'enfasi e il gesto […]. (pp. 351-352) - Whitney (1876) […] noi abbiamo la nostra espressione "naturale" consistente nelle smorfie, nei gesti, nel tono; e ne facciamo uso, da un lato, per la comunicazione, quando i soliti mezzi convenzionali non servono a niente, come con chi ignori la nostra lingua ignorando noi la sua, e coi sordi; e, d'altro lato per abbellire, schiarire, rinforzare il linguaggio nostro ordinario […]. (p. 339) - Whitney (1876) Data la verità del darwinismo, e che l’uomo sia un perfezionamento d’un animale inferiore, egli è ad ogni modo ammesso che le ultime e le più prossime forme di transizione siano perite, sterminate forse dall’uomo nella lotta per l’esistenza […] Se tali forme transitorie potessero essere ripristinate, noi troveremmo che anche per la favella le forme transitorie non consisterebbero menomamente in una piccola provvista di segni articolati naturali, bensì in un sistema inferiore di segni convenzionali, nell'intonazione, nel gesto, nel moto del viso. (p. 348) - Whitney (1876) Il punto di partenza [dell'origine del linguaggio] furono i gridi naturali degli esseri umani, gridi esprimenti i loro sentimenti, e come tali intellegibili ai loro simili. Cioè dire, il punto di partenza relativo al linguaggio fonico; giacché bisogna ricordarsi che questo non fu il solo e neanche il principal mezzo dell'espression primitiva. Il gesto e i moti del volto sono altrettanto naturali e d'altrettanto immediata percezione; e quando la comunicazione tra le menti degli uomini era ancora incipiente, si sarà ricorso ad ogni mezzo, e forse allora più a mezzi visibili che agli acustici. (p. 344) - Whitney (1876) Il primo mezzo [il gesto e gli atti del volto] è in uso principalmente presso i muti; quantunque non nella sua purezza, in quanto che questi sventurati sogliono essere rimorchiati e ammaestrati da quelli che parlano, e i loro segni visibili son più o meno governati dalle abitudini nate dall'articolazione, e arrivano, anzi, al punto da non fare altro che rappresentare servilmente i suoni della favella. (p. 2) - Whitney (1876) È letteralmente vero quel che si dice, essere spesso uno sguardo, un'enfasi della voce, un gesto, più eloquenti d'un elaborato discorso. (p. 339) - Whitney (1876)
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