Citazioni |
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[…] se tutti gli elementi formali risultano da aggregazione, e da successiva integrazione, di una voce ad un'altra, è chiaro che originario non può essere se non ciò che resta quando gli elementi suindicati sieno a uno a uno sfrondati tutti. E ciò che resta è la radice; che è nella nostra famiglia linguistica, un monosillabo. (p. 242) - Whitney (1876) […] fin a che la parola indipendente, nella sua forma e nel suo significato individuale, si riconosce chiaramente nella combinazione, fin allora quest'ultima resta un composto piuttostochè una forma […] Un'alterazione che produca un travestimento si richiede a coadiuvare la creazione di un affisso, cioè dire, di un "elemento formale", come propriamente si chiama, distinto dall'"elemento radicale", dalla radice o base o forma cruda, a cui esso è appiccato. (pp. 157-158) - Whitney (1876) […] il più grandioso movimento interno, di un linguaggio che cresce e progredisce, consiste nel passaggio da usi più materiali a usi più formali, onde parole e frasi assumono un senso men grossolano e fisico, anche fino al punto da assottigliarsi a parole indicanti forme, ovvero, proprio combinandosi con altri elementi, a elementi formali; sempre, e nell'un caso e nell'altro, indici, esponenti di un rapporto. (p. 269) - Whitney (1876) Nella favella nostra e nella maggioranza delle altre famiglie linguistiche, l'elemento formale, ossia meno indispensabile, viene ultimo, ed è quel che meno efficacemente è conservato dal sentimento della sua importanza. (p. 90) - Whitney (1876) Nella più antica condizione che del nostro linguaggio si arrivi a rintracciare, l'uso degli elementi formali fu il modo ordinario di indicare le relazioni, tanto da costituire la caratteristica distintiva del comun linguaggio indo-europeo; ond'è che spiegar quell'uso torna come spiegar lo sviluppo di questo linguaggio. (p. 239) - Whitney (1876)
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