Citazioni |
 |
[…] tutte le lingue in questione [lingue romanze e germaniche] sono i distaccati rappresentanti di un'unica favella, parlata in qualche luogo ed in qualche tempo, in passato, da un'unica circoscritta società, dalla espansione e dispersione della quale son nate, nel corso del tempo, tutte le discordanze di essa favella. Una cosiffatta gran congerie di lingue, parenti tra loro in diverso grado, è quel che siamo abituati a chiamare una "famiglia"; nome preso, con un traslato ammissibilissimo, dal vocabolario della genealogia. (p. 212) - Whitney (1876) […] il primo ufficio del linguista comparatore è di dividere tutta l'umana favella in famiglie […]. (p. 278) - Whitney (1876) […] i dotti han finora saputo collegare in famiglie solo le lingue aventi una comune struttura. Che è come dire, che le sole lingue che abbiano avuto comune almeno una parte dello svolgimento loro dall'originario stadio radicale ( dato che l'abbiano oltrepassato) si è trovato che presentino un'attendibile prova di affinità. (p. 278) - Whitney (1876) […] la più gran parte dei linguaggi sono stati aggruppati insieme, per le affinità loro, in famiglie e in rami di famiglie […]. (p. 213) - Whitney (1876) […] non v'è linguaggio al mondo che non esista nella condizione di divisione dialettale, cosicchè la favella di ogni comunità è un membro di una famiglia più o meno estesa- ammenochè, veramente, non vi sia possibilmente qua o là un linguaggio isolato, così prossimo ad estinguersi, da essere usato soltanto nella più angusta società possibile, da poche famiglie cioè, o da un solo villaggio. (p. 213) - Whitney (1876) […] solamente quando la struttura ed il materiale delle singole famiglie sia giunto al punto di essere inteso con egual perfezione, mettendosi a portata di tutti le prove esistenti entro i limiti di ciascuna, allora le apparenti somiglianze tra esse famiglie possono essere giudicate genuine, ossia usate come segni di originaria connessione. Non basta che tal lavoro preparatorio sia stato fatto sopra una delle famiglie che si confrontino; tutti i termini del paragone devono essere ridotti, per usurpare il linguaggio aritmetico, allo stesso denominatore, prima che possano essere messi in proporzione. (p. 375) - Whitney (1876) Un certo corpo di lingue, l'indo-europeo, l'abbiam chiamato famiglia. Questo nome […] gli fu applicato per via della stretta analogia con l'uso che in altri casi si fa dell'istesso termine: le lingue in questione s'eran trovate, dietro congruo esame, dimostrar ben evidente discendenza da una comune progenitrice. (p. 277) - Whitney (1876)
|