Citazioni |
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[…] fin a che la parola indipendente, nella sua forma e nel suo significato, si riconosce nella combinazione, fin allora quest'ultima resta un composto piuttostoché una forma […]. (p. 157) - Whitney (1876) Quanto pronti sieno i parlanti a dimenticare la fonte del composto, a perdere la separata impressione delle parole che lo costituiscono, a usarlo come un segno unitario pel concetto a cui aderisce, e quindi a travestirlo ed unificarlo con la mutazione fonetica, è stato già osservato. (p. 155) - Whitney (1876) Fino a tanto che la parola entrante in combinazione con altra ritiene il suo proprio tipo inalterato, il prodotto non è che un composto; ma quando, col cambiamento fonetico, la sua origine e l'identità sua colla parola che sussiste tuttora indipendente sien nascoste, il composto diviene piuttosto un derivativo. (p. 65) - Whitney (1876) Una parola così fatta [composto] è, logicamente, una compendiosa frase descrittiva, con omessi i segni di relazione, cioè le ordinarie flessioni o le voci connettive; le due principali idee sono messe una accanto all'altra ed è lasciato allo spirito di inferirne il mutuo rapporto dalle note circostanze del caso particolare. È un abdicare, a fin di brevità e di convenienza, ai vantaggi di un linguaggio che ha elementi formali e parole di valor formale. La relazione così indefinita tra i due membri della composizione può essere di ogni specie […] Una parola siffatta [composto] è inoltre formalmente caratterizzata da unità di accento; è questo il precipuo segno estrinseco della combinazione collegante le parole insieme, sebben non basti da solo a costituir un composto […]. (pp. 153-154) - Whitney (1876)
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