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Lemma  cambiamento 
Categoria grammaticale 
Lingua  italiano 
Opera  Whitney (1876) 
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Citazioni 

[…] ognuno è conscio della sua impotenza ad effettuare con l'autorità o con l'arbitrio suo un cambiamento nel linguaggio; e quel che egli non può fare, egli è sicuro che nessuno lo può fare. E questo è abbastanza vero: in un certo senso, non è l'individuo ma la società, che fa e cambia il linguaggio. (p. 184)
- Whitney (1876)

[…] se il linguaggio fosse sempre rimasto nell'originario suo semplice stato, la sfera del cambiamento fonetico sarebbe rimasta grandemente ristretta e gli effetti assai men paragonabili a scadimento. (p. 93)
- Whitney (1876)

[…] non è necessario che ogni singolo cambiamento muova da un unico punto. Ve ne sono alcuni a cui la mente sociale così distintamente inclina, ed i quali son così prossimi ai termini attuali dell'uso, che essi vengono fatti indipendentemente da molte persone, in molti luoghi, e così hanno una varietà di scaturigini da cui irrompere nel corso del linguaggio riconosciuto. (p. 186)
- Whitney (1876)

[…] l'esser lento o rapido il cambiamento nella lingua non dipende che dall'essere rimasta ferma o traslocatasi la società che la parlava: errore così massiccio che non occorre confutarlo. (p. 235)
- Whitney (1876)

[…] il modo di pronunziare di ogni linguaggio soggiace sempre ad un cambiamento, or più or meno importante e diffuso, ma giammai intermesso del tutto; e che due linguaggi non cangiano precisamente alla stessa guisa. (pp. 73-74)
- Whitney (1876)

[…] l'altra grande specie di mutazioni nel materiale esistente del linguaggio, cioè quello del contenuto interiore o del significato delle parole. È questo un soggetto vasto né più né meno del precedente [cambiamento nella forma esterna delle parole] e se possibile, anche più irriducibile, nella immensità e nella infinita varietà […] nessuno ha mai tentato di classificare i processi della mutazione di significato; e i movimenti della mente umana tra le varietà delle circostanze si ribellano ad un inventario completo. (pp. 95-96)
- Whitney (1876)

Anche quando non v'è una traslazione cospicua di significato, quando i cambiamenti dell'uso sono così lievi e graduali che ogni nuova applicazione resti in istretta connessione col significato precedente, anche allora non vi è reale persistenza del valore originario, e il punto ultimo che si raggiunge è spesso tanto lontano dal primo punto di partenza che l'uno non si può vedere dall'altro […]. (p. 176)
- Whitney (1876)

Se anche gli sbagli di pronunzia fossero accompagnati da penalità di questa sorta, il cambiamento fonetico sarebbe un soggetto che farebbe solo una piccola figura nelle nostre grammatiche comparative. E questa non è la sola via per cui il maneggio incurioso o negligente del linguaggio conduca al cambiamento. Un grandissimo numero di alterazioni non ha altra origine che la omissione delle distinzioni, gli abbagli d'una malintesa analogia da parte di coloro che non hanno esatti in mente gli usi propri delle parole che adoperano. (pp. 183-184)
- Whitney (1876)

Si è già rilevato che la possibilità di cambiamento interno ed esterno, indipendenti l'un dall'altro, riposa nella natura del legame meramente estraneo e non essenziale, che connette il significato di una parola con la sua forma. (p. 96)
- Whitney (1876)

È addirittura impossibile esaurire la varietà dei cambiamenti di significato che avvengono nello sviluppo della lingua: non ci è via che un traslato non possa percorrere: non si può assegnare una distanza alla quale una parola non possa giungere dilungandosi dal suo significato primitivo. (p. 103)
- Whitney (1876)

Questa specie di cambiamento [nuove combinazioni sintattiche degli antichi materiali della favella] agisce sempre come un fermento per tutto il materiale del linguaggio e vi va incorporando, senza che ciò paia punto di fuori, le mutate percezioni, le più chiare cognizioni, le meglio accentuate distinzioni, che sono il risultato del graduale sviluppo intellettuale. È […] lo spirito collettivo della società, che è continuamente in azione sotto l'ossatura del suo antico linguaggio e va migliorando i suoi istrumenti dell'espressione coll'adattarli a nuovi usi. (p. 140)
- Whitney (1876)

Quest'ultimo modo di cambiamenti [acquisizione di nuovo materiale] […] costituisce in un senso più alto e più essenziale che alcun altro lo sviluppo del linguaggio, e dovrebbe mettere più distintamente in luce le forze effettivamente impegnate in quello sviluppo. (p. 139)
- Whitney (1876)

 
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