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Ma dato che non si riesce a definire il temine «parola» in modo tale che la sua definizione combaci con gli usi correnti che se ne fanno, gli strutturalisti contemporanei tendono ad usarlo sempre meno e a rifiutare di stabilire un’unità linguistica universalmente valida fra il monema (spesso chiamato «morfema») e il periodo. Gli accidenti formali verranno attribuiti ai monemi, non alle «parole», e trattati, per esmpio, come allomorfi di un dato morfema. Ci si occuperà di loro nell’analisi del discorso in unità minime significative. (p. 131) - Martinet (1984)
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