Citazioni |
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L’omogeneità delle comunità linguistiche è un’utile supposizione pragmatica, perlomeno ad un certo stadio della ricerca linguistica. Se le lingue sono innanzitutto strumenti di comunicazione, è piuttosto naturale supporre, perlomeno come un ideale, che tutti coloro che ne usano una condividano un fascio di abitudini articolatorie e di reazioni vocali a vari stimoli, la cui somma totale chiamiamo una lingua: la comunicazione sarebbe assicurata nel modo migliore se tutte le persone in causa parlassero esattamente nello stesso modo. (pp. 148-149) - Martinet (1984) Possiamo concludere da tutto ciò che la nozione di comunità linguistica è non soltanto utile, ma inevitabile in linguistica, dal momento in cui una lingua è concepita come uno strumento di comunicazione che si adatta continuamente ai bisogni del gruppo che lo usa: «comunicazione» implica «comunità» […] 1. Nessuna comunità è linguisticamente omogenea: non ci sono due persone che usano la lingua esattamente allo stesso modo; la stessa situazione provocherà differenti reazioni linguistiche in spettatori differenti; non ci sono due persone che usino e capiscano esattamente lo stesso vocabolario; anche gli aspetti più fortemente strutturati della lingua, come la fonologia e la morfologia, possono differire in punti importanti da un parlante all’altro senza menomare la mutua comprensione e anche senza che queste differenze siano notate dagli interlocutori. 2. Molte persone appartengono a due, o più di due, comunità. (pp. 152-153) - Martinet (1984)
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