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Lemma  funzione 
Categoria grammaticale 
Lingua  italiano 
Opera  Martinet (1984) 
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Traduzioni   
Citazioni 

[…] in ogni lingua, il numero di funzioni distinte è molto minore di quello degli elementi che possono compierle; questi elementi, i cosiddetti elementi lessicali, sono più informativi e, quindi, generalmente ricevono un trattamento preferenziale: possono essere provvisti di un accento, che dà loro preminenza, e i loro fonemi iniziali vengono in genere articolati con particolare cura, così da facilitarne subito l’identificazione nel flusso del discorso. (p. 74)
- Martinet (1984)

«Funzione», che è molto di moda in certe sfere, non esercita molta attrattiva in linguistica. Fa evidentemente pensare agli usi ai quali le lingue sono sottoposte; suggerisce contatti con il mondo generale, proprio quei contatti che dobbiamo ignorare per poter raggiungere l’autosufficienza […] In realtà, tutti gli «strutturalisti» tengono conto della funzione delle unità linguistiche: isolare un tratto come «distintivo» implica che la sua funzione basta a farne un oggetto di interesse e lo assegna ad una classe definita. Ma divenir consci della massima importanza della funzione in linguistica condurrà normalmente ad un maggior rispetto per la realtà. E quello che s’intende qui per «realtà» non è quel tratto fisico o semantico che può capitare di scegliere, ma la realtà linguistica, quella che è riconosciuta come tale perché appartiene ad una lingua data in cui esercita una funzione definita. La funzione fornisce al linguista una scala di valori che resisterà ostinatamente a qualunque tentativo da parte dei teorici di assoggettare i fatti alle esigenze di un metodo. La funzione può aiutare a gettare un ponte fra i gruppi cosiddetti progressiste e quelli tradizionali. Può provocare contatti che da un lato dissiperanno la credenza che soltanto pigrizia o situazioni acquisite impediscono ai propri avversari di scoprire la verità, dall’altro lato distruggeranno la convinzione che le nuove tendenze sono incompatibili con l’attenta osservazione e il rispetto dei fatti. (p. 18)
- Martinet (1984)

Possiamo voler definire la «funzione» come la contropartita linguistica della relazione fra un elemento di ognuno degli elementi marginali, ma difficilmente nel caso del nucleo dell’esperienza e l’esperienza intera, così che potremmo parlare di funzioni nel caso predicativo: la funzione predicativa non sarebbe dunque una vera funzione. Questo, dopo tutto è questione di convenzione. Ma anche se decidiamo di parlare di funzione solo in riferimento ad un tipo definito di relazione, dovremmo essere disposti ad attribuire funzioni differenti al predicato per lo meno in quelle lingue – e l’italiano ne è una – in cui i parlanti hanno a loro disposizione due o più forme di predicato indicanti differenti tipi di relazioni con i partecipanti all’azione; se aprire è l’azione e i partecipanti il giardiniere e il cancello, posso scegliere di dire 'il giardiniere apre il cancello' o 'il cancello è aperto dal giardiniere'. (p. 78)
- Martinet (1984)

 
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