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Lemma  unità distintiva vs unità significativa 
Categoria grammaticale 
Lingua  italiano 
Opera  Martinet (1984) 
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La differenza fondamentale fra unità distintive e unità significative è la causa di un divario molto importante nel comportamento sintattico dei fonemi e dei monemi: un fonema adempie una funzione in una posizione definita. Se vogliamo identificare un 'signifiant', per es. quello della parola 'male', non basta dire che è fatto di quattro fonemi /m/, /a/, /l/, /e/, perché gli stessi fonemi sono quelli che caratterizzano le parole 'mela' e 'lame': bisogna specificare /m/, /a/, /l/, /e/ in quest’ordine. In altre parole, pronunciando 'male' il parlante deve scegliere, in posizione iniziale, /m/ e opporsi a qualunque inclinazione a dire /t/ per 'tale', /s/ per 'sale' ecc. Posporre /a/ alla fine della parola e anticipare la scelta di /e/ non farebbe al caso, perché si otterebbe così 'mela' che non è quello che si vuol dire. Tutto questo, che sembra banale, è, in realtà, fondamentale per stabilire il modello fonematico della lingua. La situazione è differente per i monemi o in generale per gli elementi significativi; la pertinenza dell’ordine non è affatto generale: non ha pressocché nessuna importanza se dico 'quello che mi piace è Paolo' oppure 'Paolo è quello che mi piace'; le implicazioni sono differenti se dico 'con Paolo sono andato a Roma' e 'sono andato a Roma con Paolo', ma queste implicazioni non mutano l’identificazione del gruppo di monemi 'con Paolo' e lo stesso succede con 'ieri' in 'sono andato…ieri' e 'ieri sono andato…'. Certo la rispettiva posizione dei monemi è spesso determinata dalla tradizione o dal bisogno di distinguere tra frasi con differenti significati: non è ammesso dire 'Paolo con andato sono Roma a' e non è affatto senza importanza se dico in inglese 'root hair', «radichetta» o 'hair root', «radice dei capelli», per non parlare, naturalmente, della differenza tra 'l’uomo uccide l’orso' e 'l’orso uccide l’uomo'. Ma è chiaro che mentre le classi di fonemi possono essere stabilite enumerando tutti i fonemi che appaiono in un contesto dato, questo non può essere fatto in ogni caso con i monemi e può sembrare che il primo passo da fare per quanto riguarda i monemi dovrebbe essere di determinare le situazioni in cui la loro presenza risulta da una scelta esclusiva, come è normale con i fonemi. (pp. 67-68)
- Martinet (1984)

 
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