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Lemma  verbo 
Categoria grammaticale 
Lingua  italiano 
Opera  Lancelot - Arnauld (1969) 
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Citazioni 

Bisogna dunque tenere per fermo che, considerando semplicemente quel che è essenziale al verbo, la sua sola definizione vera è 'vox significans affirmationem', parola che significa l'affermazione. Infatti non è possibile trovare una sola parola che indichi affermazione e che non sia verbo, né verbo che non serva ad indicare l'affermazione almeno all'Indicativo. Ed è indubitabile che se avessimo inventato una parola, come potrebbe essere 'è', che indicasse sempre l'affermazione, senza avere alcuna differenza, né di persona né di tempo, sicché la diversità delle persone si indicasse tramite nomi e pronomi, e la diversità di tempo tramite avverbi, questa parola non cesserebbe di essere un vero verbo. (p. 51)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] il verbo, secondo ciò che gli è essenziale, è una parola che significa l'affermazione. Ma se vogliamo congiungere nella definizione del verbo i suoi principali accidenti, potremo definirlo così: 'vox significans cum designatione personae, numeri et temporis', una parola che significa l'affermazione con designazione della persona, del numero e del tempo. Ciò conviene propriamente al verbo sostantivo. Infatti, per gli altri, in quanto essi differiscono da quello per l'unione, che gli uomini hanno fatto, dell'affermazione con certi attributi, possiamo definirli come segue: 'vox significans affirmationem alicujus attributi, cum designatione personae, numeri, et temporis', una parola che indica l'affermazione di qualche attributo, con designazione della persona, del numero e del tempo. (pp. 51-52)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] si può osservare di passata che, dato che l'affermazione, in quanto concepita, può essere anche l'attributo del Verbo, come nel verbo 'affirmo', questo verbo significa due affermazioni, di cui l'una riguarda la persona che parla, e l'altra la persona di cui si parla, si tratti della stessa o di un'altra. Infatti, quando dico 'Petrus affirmat', 'affirmat' è lo stesso che 'est affirmans', ed allora 'est' indica la mia affermazione o il giudizio che io faccio circa Pietro, ed 'affirmans' l'affermazione che io concepisco, e che attribuisco a Pietro. Il verbo 'nego', invece, contiene per la stessa ragione un'affermazione ed una negazione. Infatti bisogna osservare ancora che, benché non tutti i nostri giudizi siano affermativi, in quanto ce ne sono anche di negativi, tuttavia i verbi non significano mai di per sé che affermazioni: le negazioni infatti si indicano solo tramite particelle, 'non', 'ne', o tramite nomi che le racchiudono, 'nullus', 'nemo', nessuno, i quali, congiunti ai verbi, ne mutano l'affermazione in negazione: 'nessun uomo è immortale', 'nullum corpus est indivisibile'. (p. 52)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] la varietà delle persone e dei numeri dei verbi è dovuta al fatto che gli uomini, per brevità, hanno voluto congiungere in una stessa parola all'affermazione che è propria del verbo, il soggetto della proposizione, almeno in alcuni casi. (p. 52)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] i verbi appartengono al genere delle parole che significano il modo e la forma dei nostri pensieri, la principale delle quali è l'affermazione […] i verbi assumono diverse flessioni, secondo che l'affermazione riguardi diverse persone e diversi tempi. (p. 56)
- Lancelot - Arnauld (1969)

Abbiamo già detto che i verbi appartengono al genere delle parole che significano il modo e la forma dei nostri pensieri, la principale delle quali è l'affermazione. Ed abbiamo osservato anche che i verbi assumono diverse flessioni, secondo che l'affermazione riguardi diverse persone e diversi tempi. (p. 56)
- Lancelot - Arnauld (1969)

Quelle [parole] del secondo [tipo] [che significano la forma e il modo dei nostri pensieri], sono i verbi, le congiunzioni e le interiezioni, che sono tutti tratti, per conseguenza necessaria, dal modo naturale in cui esprimiamo i nostri pensieri […]. (p. 17)
- Lancelot - Arnauld (1969)

La conoscenza della natura del Verbo dipende da quanto abbiamo detto all'inizio di questo discorso, che il giudizio che facciamo delle cose (come quando io dico 'la terra è rotonda') racchiude necessariamente due termini, l'uno detto soggetto, che è ciò di cui si afferma, come 'terra', e l'altro detto attributo, che è ciò che si afferma, come 'rotonda'; e, inoltre, racchiude il legame tra questi due termini, che è propriamente l'azione del nostro spirito che afferma l'attributo del soggetto. (p. 48)
- Lancelot - Arnauld (1969)

Ed il verbo è propriamente questo, 'una parola il cui uso principale è quello di significare l'affermazione', cioè di indicare che il discorso in cui quella parola è adoperata è il discorso di un uomo che non concepisce soltanto le cose, ma che le giudica e le afferma. In ciò il verbo si distingue da alcuni nomi che significano anch'essi l'affermazione, come 'affirmans', 'affirmatio'; perché essi la significano solo in quanto, tramite una riflessione dello spirito, essa è diventata oggetto del nostro pensiero, e così indicano non che chi si serve di quelle parole afferma, ma soltanto ch' egli concepisce un'affermazione. (p. 48)
- Lancelot - Arnauld (1969)

Ho detto che l'uso 'principale' del Verbo è quello di significare l'affermazione, in quanto […] di esso ci si serve anche per significare altri moti della nostra anima, come 'desiderare', 'pregare', 'ordinare', etc. Ma ciò si ottiene soltanto mutando flessione e modo: e così […] considereremo il Verbo solo nella sua significazione principale, che è quella ch'esso ha all'Indicativo […]. (p. 48)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] si può dire che il Verbo di per sé non dovrebbe avere altro uso se non quello di indicare il legame che nel nostro spirito compiamo tra i due termini di una proposizione. Ma in questa semplicità è rimasto solo il verbo 'essere', che diciamo sostantivo, e per giunta si può dire ch'esso vi è rimasto propriamente solo nella terza persona del presente, 'è', e soltanto in alcuni casi. Infatti, dato che gli uomini sono naturalmente portati ad abbreviare le loro espressioni, essi hanno quasi sempre congiunto nella stessa parola all'affermazione altre significazioni. (p. 49)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] essi [gli uomini] hanno quasi sempre congiunto nella stessa parola all'affermazione altre significazioni. Essi vi hanno congiunto quella di qualche attributo, sicché allora due parole costituiscono una proposizione, come quando dico 'Petrus vivit', Pietro vive, in quanto la parola 'vivit' racchiude da sola l'affermazione e, inoltre, l'attributo di essere vivente; sicché è lo stesso dire 'Pietro vive' e 'Pietro è vivente'. Da qui viene la grande varietà di verbi in ciascuna Lingua; mentre, se ci si fosse limitati a dare al verbo la significazione generale di affermazione, senza congiungervi alcun attributo particolare, in ciascuna Lingua ci sarebbe stato bisogno solo di un Verbo, che è quello che diciamo sostantivo. (p. 49)
- Lancelot - Arnauld (1969)

[…] la differenza tra le persone […] compare solitamente in tutti i Verbi. (p. 49)
- Lancelot - Arnauld (1969)

Essi [gli uomini] vi [al significato di affermazione del verbo] hanno congiunto […] un rapporto col tempo nei confronti del quale si fa l'affermazione, sicché una sola parola, come 'coenasti', significa che io affermo di colui al quale parlo l'azione di cenare, non per il tempo presente, ma per il passato. Da ciò viene la diversità dei tempi, che è […] solitamente, comune a tutti i Verbi. (p. 49)
- Lancelot - Arnauld (1969)

 
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